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In seguito alle criticità sollevate dagli addetti ai lavori, il decreto del 5 dicembre 2013, che regola l’immissione del biometano in rete, subirà una importante revisione, come ha annunciato Giovanni Perrella del dipartimento Energia del MISE, nel corso del Biometano Day a Tortona, giornata di approfondimento sulle prospettive di sviluppo di questo carburante in Italia. “Il decreto rivisto terrà conto delle criticità sollevate dagli addetti ai lavori. Una su tutte quelle dei CIC – i Certificati Immissione al Consumo per il biometano immesso nella rete del gas naturale con destinazione specifica per i trasporti, che attesta l’immissione in consumo di un quantitativo di biocarburanti pari a 10 Gcal, – ha dichiarato Giovanni Perrella – e mi sento di poter dire che tra qualche mese ci saranno aggiustamenti e novità che daranno un forte sviluppo al biometano, che verosimilmente verrà incentivato con un nuovo sistema dal 2017 al 2022”.
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Questo impegno del Ministero nella revisione del sistema incentivante per il biometano, che finora non ha portato i risultati attesi in termini di realizzazione di nuovi impianti e di attivazione di una filiera nazionale, è stato accolto con soddisfazione da associazioni del settore biomasse. “Da tempo, come FIPER e Agroenergia, – ha dichiarato Piero Mattirolo, amministratore delegato di Agroenergia e membro del comitato scientifico di FIPER – abbiamo evidenziato la forte distanza tra gli obiettivi di grande sviluppo per il biometano e la realtà dei notevoli freni posti dalla struttura del decreto del 5/12/2013. Siamo molto fiduciosi che questo messaggio sia stato raccolto e siamo convinti che la via italiana possa divenire un modello virtuoso per l’Europa, verso la riduzione delle emissioni e la crescita dei carburanti avanzati”.
L’annuncio del Governo sembra in qualche modo rispondere anche a quanto emerso nel corso della seconda edizione di Biogas Italy, gli Stati Generali del Biogas che si sono tenuti a Roma il 25 e 26 febbraio. In quella occasione, infatti, il CIB, Consorzio Italiano Biogas, Snam e Confagricoltura hanno presentato pubblicamente un manifesto comune di sostegno alla filiera del biometano italiano.
Nel documento si evidenzia “la necessità di elaborare un’agenda per il biometano con l’obiettivo di ridefinire l’intervallo temporale per l’accesso agli incentivi, considerata la necessità di modulare in maniera più adeguata la loro attuazione; la previsione di un target annuo di biometano da immettere in rete entro il 2030; l’aggiornamento della normativa nazionale in tema di biocarburanti avanzati coerentemente con la direttiva ILUC e la previsione di un sistema che valorizzi il ruolo della filiera di produzione del biometano nella strategia di riduzione della CO2”.
Una delle ragioni che spinge il Governo a intervenire in questo settore, che vede l’Italia come il terzo produttore al mondo dopo Germania e Cina, è che, malgrado l’obiettivo fissato dalla Commissione europea per il 2020 del 10%, la quota di rinnovabili nei trasporti si attesta intorno al 5%. Nel 2018 dovrà essere introdotta inoltre una quota crescente di carburanti a basso impatto e il biometano potrebbe rappresentare l’unico biofuel in grado di garantire i requisiti europei.
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