Transizione 4.0: le novità previste nel Decreto Rilancio

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Il programma Transizione 4.0, già riformato con l’ultima legge di bilancio, è in fase di revisione. Ecco le novità ipotizzate nel Decreto Rilancio per Credito di Imposta 4.0 e Bonus Ricerca.

Per affrontare l’emergenza in corso, che ha previsto una stasi dell’ordine e dell’acquisto di macchinari, nonché lo stand-by di molti progetti di ricerca, il Ministero dello Sviluppo Economico ha proposto modifiche al programma Transizione 4.0 riportato nella legge di Bilancio.

La principale novità dovrebbe essere la proroga degli incentivi previsti per i Crediti di Imposta per Investimenti 4.0 e per Ricerca e Sviluppo fino al 2022.

Saranno agevolabili infatti gli investimenti effettuati entro il 2022 – mentre oggi sono coperti solo quelli del 2020 (con coda per le consegne fino a metà 2021, nel caso di un acconto pari ad almeno il 20% nel caso del Credito 4.0).

Sale l’ex superammortamento

Si dovrebbero cambiare al rialzo alcune percentuali del beneficio fiscale.

In particolare, salirebbe dal 6 al 10% il credito di imposta per i beni strumentali tradizionali (ex superammortamento) con un ulteriore incremento al 15% se le spese vengono effettuate per dispositivi tecnologici funzionali a favorire il “lavoro agile”.

Il tetto di investimento resterebbe fissato a 2 milioni.

Resterebbero invece inalterate le percentuali per gli investimenti rivolti alla digitalizzazione 4.0 (40% fino a 2,5 milioni e 20% tra 2,5 e 10 milioni), ovvero il vecchio iperammortamento.

Prorogato il bonus ricerca

Più consistente è stato ipotizzato l’intervento sul credito di imposta per gli investimenti in ricerca.

In questo caso si prevede l’innalzamento dal 12 al 20% del credito riservato alle attività di ricerca fondamentale, industriale e sviluppo sperimentale, con conseguente passaggio del tetto di spesa ammissibile da 3 a 5 milioni di euro.

Gli altri crediti di Imposta del Programma Transizione 4.0

Incremento in progetto anche per il bonus destinato a interventi di ricerca mirati su transizione ecologica e trasformazione digitale 4.0. L’aliquota passa dal 10 al 15%, mentre il tetto di spesa da 1,5 a 2 milioni di euro.

Il Credito di Imposta per l’innovazione, assieme a quello per il design, resterebbero invariati al 6%.

La stretta sui controlli

Nel piano complessivo, c’è anche un’intensificazione dei controlli, già annunciata in precedenza.

Per gli investimenti relativi ai beni digitali materiali e immateriali si ipotizza anche l’obbligo di certificazione dei costi sostenuti.

Inoltre, la perizia che attesta il rispetto dei requisiti previsti, incluso quello di interconnessione, dovrebbe ora essere una perizia asseverata.

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