L’accesso al Credito di Imposta per Ricerca e Sviluppo è subordinato all’obbligo di certificazione contabile e alla redazione di una relazione tecnica del progetto. La tua relazione rispetta i requisiti previsti dalla legge?
Con la Circolare n. 8 dell’11 aprile 2019, l’Agenzia delle Entrate ha fornito indicazioni rispetto alle modifiche apportate al Credito di Imposta per Ricerca e Sviluppo dalla legge di Bilancio 2019.
In particolare sono analizzati gli adempimenti che le imprese devono rispettare per l’applicazione del credito di imposta. I nuovi obblighi vengono definiti al fine di garantire l’impresa in sede di controlli.
La Certificazione Contabile
La fruizione del credito è dipendente dall’avvenuta certificazione della documentazione contabile delle spese. Questo vuol dire che l’utilizzo del credito maturato non potrà iniziare prima della data in cui viene adempiuto l’obbligo.
A partire dal periodo di imposta 2018, l’obbligo è a carico di tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni; comprende quindi anche le imprese soggette al controllo legale dei conti.
La Relazione Tecnica per Ricerca e Sviluppo
La legge di bilancio 2019 introduce l’onere obbligatorio di predisporre una relazione tecnica illustrativa del progetto o dei progetti di ricerca e sviluppo intrapresi, del loro avanzamento e di tutte le informazioni utili per l’individuazione dei lavori ammessi al credito.
In particolare, dalla relazione tecnica devono risultare:
- Descrizione del progetto o dei sottoprogetti intrapresi
- Incertezze scientifiche o tecnologiche non superabili in base allo stato dell’arte, e per il cui superamento si è reso necessario lo svolgimento di lavori di Ricerca e Sviluppo
- In caso di nuovi prodotto/processi, gli elementi rilevanti per la valutazione delle novità dal punto di vista tecnologico, ma anche rispetto al mercato e al settore di riferimento.
- Se si tratta di prodotti/processi esistenti, gli elementi utili per la valutazione del grado di significatività dei miglioramenti, distinti rispetto alle modifiche di routine o di normale sviluppo.
Tali adempimenti hanno effetto già a partire dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2018.
A chi si rivolge il Credito di Imposta Ricerca e Sviluppo
Il credito d’imposta è attribuito a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo senza alcun limite in relazione a forma giuridica, settore produttivo, dimensione e regime contabile.
Agevolazioni
Il credito di imposta ricerca e sviluppo è concesso nella misura del 25%, elevata al 50% per le seguenti spese:
- Personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, direttamente impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo;
- Contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, e con start up e PMI innovative.
Liquidità Immediata con il Credito di Imposta Ricerca e Sviluppo
Il credito è compensabile in F24 e va riportato nel quadro RU del modello UNICO relativo al periodo di imposta in cui sono stati realizzati gli investimenti agevolati.
Attenzione ai Controlli
Certificazione contabile e relazione tecnica sono alcuni dei documenti che l’imprenditore deve mostrare in sede di controllo.
Nel 2018 l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno effettuato oltre 15.000 controlli, per verificare la presenza dei requisiti per il credito di imposta, sia per il Bonus Ricerca che per il Bonus Investimenti Sud.