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Via libera della Regione Puglia ai “Cluster Tecnologici Regionali per l’Innovazione”. A disposizione delle aggregazioni pubblico-private 30 milioni di euro per progetti che potenzieranno le masse critiche di competenza nelle tre Aree di innovazione individuate dalla strategia SmartPuglia2020: la Manifattura sostenibile, la Salute dell’uomo e dell’ambiente e le Comunità digitali, creative ed inclusive, in modo da rafforzarne la capacità di attrazione di investimenti e talenti e di realizzazione di reti lunghe nazionali e sovranazionali.
Data apertura prevista bando: 22 settembre 2014
Data Chiusura prevista bando: 16 ottobre 2014
Cluster: per le aziende ed enti di ricerca ubicati nella provincia di Lecce, Brindisi, Taranto, Bari, Barletta, Andria,Trani e Foggia.
I progetti dovranno prevedere un raggruppamento che deve comprendere almeno 3 PMI ed un Organismo di ricerca.
I soggetti beneficiari dell’aiuto previsto dal bando sono:
- le Micro, Piccole, Medie e Grandi Imprese;
- gli Organismi di ricerca.
I soggetti beneficiari devono essere organizzati in rete, attraverso una delle seguenti forme di raggruppamento:
- Raggruppamenti strutturati secondo la forma giuridica di Associazioni Temporanee di Scopo (A.T.S.);
- Raggruppamenti strutturati secondo la forma giuridica di contratti di rete, (nei limiti previsti dalla Legge 3 del 2009 e s.m.i. );
- Raggruppamenti strutturati secondo la forma giuridica di Consorzio o Società consortile, che soddisfino una delle seguenti condizioni: 1. qualora al progetto da realizzare partecipino tutti o alcuni delle PMI o degli Organismi di ricerca aderenti al consorzio ed espressamente indicati nella domanda di contributo. 2. qualora il consorzio realizzi, con proprie strutture e proprio patrimonio, il progetto in A.T.S. con altri soggetti non aderenti al consorzio stesso.
Le PMI devono sostenere spese per un valore complessivo compreso tra un minimo del 50% e un massimo del 90% dei costi totali ammissibili del progetto.
Gli organismi di ricerca devono sostenere spese per un valore complessivo compreso tra un minimo del 10% e un massimo del 50% dei costi totali ammissibili del progetto.
L’organismo di ricerca deve avere il diritto di pubblicare i risultati dei progetti di ricerca nella misura in cui derivino da ricerche da esso svolte.
I Beneficiari devono avere sede operativa in Puglia ed avere almeno un bilancio approvato.
Gli aiuti sono erogati in forma di contributi in conto impianti.
Per le Imprese, l’intensità di aiuto, calcolata in base ai costi valutati ammissibili, vista la collaborazione effettiva con un organismo di ricerca che sostenga almeno il 10% dei costi ammissibili e che abbia il diritto di pubblicare i risultati della ricerca,non può superare le percentuali di contribuzione di seguito specificate, calcolate rispetto ai costi valutati ammissibili:
a) per attività di ricerca industriale:
- 70% per le micro, piccole imprese;
- 65% per le medie imprese;
- 50% per le grandi imprese;
b) per attività di sviluppo sperimentale:
- 45% per le micro e piccole imprese;
- 35% per le medie imprese;
- 25% per le grandi imprese;
Per gli Organismi di ricerca l’intensità d’aiuto è pari a quella massima applicabile tra le imprese partecipanti al Raggruppamento.
Il costo minimo per singolo progetto candidato è di € 500.000,00.
Il contributo massimo per singolo progetto è pari a € 2.500.000,00.
Sono ammissibili le spese, sostenute dai soggetti beneficiari dell’aiuto, strettamente connesse agli investimenti agevolati, e così classificate:
- spese di personale dipendente addetto al coordinamento e alla gestione amministrativa del progetto (project management);
- spese di personale dipendente con profilo tecnico (ricercatori e tecnici);
- spese di personale “non dipendente” (collaborazioni a progetto e collaborazioni coordinate e continuative) funzionale all’acquisizione di competenze tecniche;
- spese per strumentazione ed attrezzature, di nuovo acquisto, utilizzate per la realizzazione delle attività previste dal progetto;
- spese di “ricerca a contratto” acquisita contrattualmente da terzi (Università, Centri e Laboratori di ricerca pubblici, Centri e Laboratori di ricerca privati, quest’ultimi se iscritti all’Albo dei Laboratori del MIUR), tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato che non comporti elementi di collusione;
- spese relative allo sviluppo e registrazione di brevetti o altri diritti di proprietà intellettuale generati dal progetto;
- spese per servizi di consulenza specialistica o altri servizi equivalenti, incluso l’addestramento del personale;
- altri costi d’esercizio, inclusi l’acquisizione di licenze per brevetti e software, i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto, acquisiti da fonti esterne e a prezzi di mercato, e le spese di missione del personale connesse alle attività di progetto;
- spese generali.
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