Proroga Legge 181 (BR e LE): domande fino al 26 luglio

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Prorogati i termini per la presentazione di progetti imprenditoriali che mirano al rilancio delle aree di crisi industriale in Puglia. Lo sportello resterà aperto fino al 26 Luglio 2019. La proroga è valida per Comune e Provincia di Brindisi, e per la PIT 9 Salentino Leccese.

La Circolare del 27 maggio 2019 proroga i termini di presentazione delle domande di agevolazione ai sensi della Legge 181/89, come da circolare del 25 gennaio 2019.

La proroga è stata richiesta dalle autorità locali, al fine di consentire alle imprese di elaborare i propri progetti di investimento, sfruttando un più lungo arco temporale.

Proroga Legge 181 per i territori pugliesi

Le misure 181 attive – e quindi prorogate – in Regione Puglia sono tre, che vanno ad aggiungersi alle altre misure attive in Italia attualmente.

La Proroga Legge 181, difatti, riguarda sia il Territorio Salentino-Leccese, per le iniziative dei settori tessile, abbigliamento e calzaturiero, sia le aree di crisi del Comune e della Provincia di Brindisi.

Si parla delle misure di seguito.

Territorio Salentino-Leccese per Settore TAC

Sono ammesse alla misura le iniziative imprenditoriali nei Comuni dell’area “Progetto Integrato Territoriale n. 9 Territorio Salentino-Leccese”, ad elevata specializzazione nel settore Tessile-Abbigliamento-Calzaturiero.

I comuni della PIT 9 sono: Acquarica del Capo, Alessano, Alezio, Alliste, Andrano, Aradeo, Bagnolo del Salento, Botrugno, Calimera, Cannole, Casarano, Castrignano de’ Greci, Castrignano del Capo, Castro, Collepasso, Corigliano d’Otranto, Corsano, Cursi, Diso, Gagliano del Capo, Galatone, Gallipoli, Giuggianello, Giurdignano, Maglie, Martano, Martignano, Matino, Melissano, Melpignano, Miggiano, Minervino di Lecce, Montesano Salentino, Morciano di Leuca, Muro Leccese, Nardò, Neviano, Nociglia, Ortelle, Otranto, Palmariggi, Parabita, Patù, Poggiardo, Porto Cesareo, Presicce, Racale, Ruffano, Salve, San Cassiano, Sanarica, Sannicola, Santa Cesarea Terme, Scorrano, Seclì, Soleto, Specchia, Spongano, Sternatia, Supersano, Surano, Taurisano, Taviano, Tiggiano, Tricase, Tuglie, Ugento, Uggiano La Chiesa, Zollino.

Le iniziative possono essere promosse da imprese già costituite in forma di società di capitali, società cooperative e consortili, e devono prevedere programmi di investimento con spese ammissibili comprese tra 1.500.000 e 3.000.000 euro.

Legge 181 Puglia: Comune di Brindisi

Dedicata alle iniziative imprenditoriali per le attività manifatturiere, le attività di servizi alle imprese e le attività turistiche da realizzarsi nel Comune di Brindisi.

In particolare, le iniziative turistiche devono riguardare:

  • nuove attività turistico-alberghiere, attraverso il recupero di strutture non ultimate preesistenti;
  • ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di strutture esistenti, per innalzare gli standard di qualità;
  • consolidamento, restauro e risanamento conservativo di immobili storici al fine della trasformazione in struttura ricettiva;
  • recupero di aree urbane degradate o inquinate da destinare alla realizzazione di strutture ricettive.

Sono inoltre inseriti come codici ATECO prioritari: 20, 21, 30.3, 55.10, 55.2.1, 55.20.51.

Legge 181 Puglia: Provincia di Brindisi

Le iniziative imprenditoriali relative all’area di Crisi su cui insiste la Legge 181 devono essere localizzate nei seguenti comuni: Brindisi, Carovigno, Ceglie Messapica, Cellino San Marco, Cisternino, Erchie, Fasano Di Brindisi, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, Ostuni, San Donaci, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, San Vito Dei Normanni, Torchiarolo, Torre Santa Susanna, Villa Castelli.

La circolare riporta anche in questo caso una serie di attività economiche ritenute prioritarie per il rilancio dell’area.

I Codici ATECO di riferimento sono i seguenti: 10.3, 10.4, 11, 13, 14.1, 14.3, 55.10, 55.20.1, 55.20.51, 82.92.10.

Area di crisi Merloni

Le Agevolazioni previste per la Legge 181

Ricapitolando, la dotazione finanziaria totale per le tre misure ammonta a 43 milioni e 800 mila euro.

L’incentivo può coprire fino al 75% dell’investimento ammissibile nelle seguenti formule:

  • finanziamento agevolato, pari al 50% dei costi ammissibili, la cui restituzione deve avvenire in massimo 10 anni, a cui si aggiunge un periodo di preammortamento massimo di 3 anni;
  • contributo a fondo perduto in conto impianti;
  • contributo a fondo perduto diretto alla spesa.

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