Incentivi per le imprese al Sud grazie alle ZES

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Zes per incentivare imprese esistenti e di nuova istituzione

Entrano in vigore le Zone Economiche Speciali, conosciute anche con l’acrononimo ZES, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 12/2018.

Il decreto definisce le modalità per l’istituzione, l’individuazione e la delimitazione delle ZES, comprese le ZES interregionali, la loro durata e i criteri che disciplinano l’accesso delle aziende e il coordinamento generale degli obiettivi di sviluppo.

Cosa sono le Zone Economiche Speciali

Le ZES sono aree geograficamente limitate e chiaramente identificate, composte da territori quali porti, aree retroportuali, piattaforme logistiche e Interporti. Le Zone Economiche Speciali possono ricomprendere anche aree della medesima regione non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale e comprendano almeno un’area portuale.

Le ZES italiane riguardano le regioni del Mezzogiorno, in particolare Abruzzo, Basilicata, Calabria,CampaniaMolise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Qualora in una regione non sia presente alcuna area aeroportuale, questa può presentare, congiuntamente ad un’altra regione in cui sia presente almeno un’area portuale, un’istanza di istituzione di una ZES interregionale purché presentino un nesso economico funzionale.

Proposta di istituzione

Le proposte di istituzione delle ZES sono presentate, nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di Stato, secondo le forme stabilite dai rispettivi ordinamenti regionali, al Presidente del Consiglio dei Ministri dal Presidente della Regione, sentiti i sindaci delle aree interessate, nel rispetto dei requisiti di cui agli articoli 3 e 6 di cui al DPCM n.12/2018.

La medesima proposta viene fatta per l’istituzione della ZES interregionale che prevede, però, la proposta congiunta dei Presidenti delle regioni.

Comitato di indirizzo

L’amministrazione dell’area ZES è affidata al Comitato di indirizzo, presieduto dal Presidente dell’autorità portuale, composto da un rappresentante della regione o delle regioni, in caso di ZES interregionali, da un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri e da un rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Il Comitato di indirizzo, in particolare, sarà chiamato ad assicurare gli strumenti che garantiscano la piena operatività delle aziende presenti nella ZES, l’utilizzo di servizi sia economici che tecnologici nell’ambito ZES e l’accesso alle prestazioni di servizi da parte di terzi.

Agevolazioni

Le risorse per le Zes sono suddivise in tre anni.

25 milioni nel 2018,
31,5 milioni nel 2019
150,2 milioni nel 2020

Il decreto reca benefici fiscali e semplificazioni in favore delle imprese operanti nella ZES che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimento di natura incrementale nella ZES. Si tratta del dimezzamento dei tempi per autorizzazioni e la riduzione degli oneri amministrativi e istruttori.

credito di imposta massimo
per progetto di investimento
di 50 milioni

Si prevede, in relazione agli investimenti effettuati nelle ZES, il vigente credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi venga commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2020 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro.

Il riconoscimento delle predette agevolazioni si ottiene rispettando alcune condizioni per le imprese beneficiarie, e in particolare:

  1. il mantenimento delle loro attività nell’area ZES per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti;
  2. il non versare in stato di liquidazione o scioglimento.

Il credito di imposta è concesso nel rispetto di tutte le condizioni previste dal regolamento UE n. 651/2014.

Due Zone Economiche Speciali in Puglia

In Puglia, come emerge dai lavori della Commissione Industria e Commercio del Consiglio regionale pugliese, sono previste due ZES, l’Adriatica (con Foggia, Barletta, Bari e Brindisi-Lecce) e la Ionica (con Taranto ed una dimensione interregionale con la Basilicata).

Fonti:

  1. Dossier del Senato sulle Zone Economiche Speciali
  2. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 Gennaio 2018, n. 12
  3. Ansa Puglia

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