Decreto Crescita: approvato, salvo intese

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Via libera al testo del Decreto Crescita. Il Governo ha approvato il testo nella tarda serata di ieri 4 aprile, e l’ha ufficializzato con un Comunicato che ne delinea le novità.

Nel Decreto Crescita nuove misure fiscali per le aziende, ma anche incentivi per incoraggiare gli investimenti privati e la tutela dei professionisti.

Tutte misure urgenti destinate a favorire la crescita economica del Paese tramite sgravi e incentivi fiscali, e anche a tutelare il Made in Italy.

La formula “salvo intese”, ben evidenziata nel Comunicato, sarebbe motivata dal fatto che il Decreto Crescita potrebbe non superare il vaglio del Colle quindi la conferma dei provvedimenti avverrà soltanto con la pubblicazione del testo ufficiale approvato dal Consiglio dei Ministri.

Misure fiscali per la crescita economica

Sono allo studio i seguenti incentivi, alcuni dei quali già noti.

Torna il Superammortamento

Tra le principali voci previste a sostegno della crescita nazionale vi è la proroga del superammortamento al 130% seppure per un periodo limitato (1° aprile-31 dicembre 2019) e con il tetto di investimento a 2,5 milioni per gli investimenti in beni strumentali all’attività di impresa;

Modifiche alla Nuova Sabatini

Nella Nuova Sabatini non comparirà il limite dei 2 milioni per richiedente con l’abrogazione della dicitura presente nella norma originaria.

La procedura di verifica semplificata consente la presenza di autodichiarazioni. Inoltre, in caso di finanziamento di importo non superiore a 100.000 euro si eroga il contributo in un’unica soluzione e non più in sei rate.

Il Decreto Crescita introduce anche una nuova misura di sostegno per le micro, piccole e medie imprese impegnate nei processi di trasformazione digitale. In particolare, si prevede l’erogazione di un contributo fino al 50% delle spese effettuate per investimenti nelle tecnologie abilitanti individuate nel piano Impresa 4.0 (piano Industria 4.0). Gli investimenti devono essere pari ad almeno 200 mila euro. Per la misura sono stanziati complessivamente 100 milioni di euro.

Proroga del bonus Ricerca e Sviluppo

Prorogato fino al 2023 il Credito di Imposta Ricerca e Sviluppo: il Decreto estende la possibilità di fruire l’incentivo, nella misura ridotta al 25% dall’ultima legge di bilancio, anche nel periodo compreso tra il 2021 e il 2023.

Stavolta però l’aliquota del 25% si applicherà a tutte le spese e non soltanto, come ora, a una parte delle stesse (oggi le spese sono agevolate in parte al 25% e in parte al 50%).

Per il calcolo della spesa incrementale bisognerà prendere a riferimento la media degli investimenti in attività di ricerca e sviluppo realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2019.

Altri incentivi per le imprese

Esteso anche il Fondo di garanzia ai portafogli di finanziamenti per medie imprese e small mid cap e il Fondo di sostegno agli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (stanziati 300 milioni) e nelle aree di crisi complessa, con particolare riferimento a Veneto e Campania.

Prevista anche la reintroduzione del bonus Aggregazioni, che ha lo scopo di agevolare, mediante l’utilizzo della leva fiscale, i processi di aggregazione tra imprese attuati mediante conferimento, fusione o scissione d’azienda.

Sono stati semplificati gli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico (Ecobonus e Sismabonus): la detrazione potrà essere goduta dal contribuente anche come sconto diretto sulla spesa sostenuta. L’agevolazione sarà anticipata dal fornitore e l’impresa potrà recuperare l’importo in compensazione, in cinque anni.

Il Decreto Crescita conferma anche i voucher per le start-up con incentivi al deposito di brevetti e marchi e amplia la disciplina della misura Invitalia Nuove imprese a tasso zero.

Compaiono anche il taglio progressivo dell’IRES, che passa dal 24 al 22,5%; l’aumento della deducibilità dell’IMU e nuove modifiche alla disciplina del Patent box.

Inoltre il Decreto Crescita considera agevolazioni per favorire il rientro dei cervelli e sono state inserite le norme per la tutela del Made in Italy.

Modifiche anche in tema di regime forfettario così come per la fatturazione elettronica, con la parallela introduzione di un nuovo adempimento in materia di IVA che coinvolgerà le vendite online.

Ancora, introdotte disposizioni per il rilancio degli investimenti privati, tra cui una garanzia statale funzionale allo sviluppo della media impresa,  la  definizione delle società di investimento semplice (SIS) e le semplificazioni per la definizione dei patti territoriali e dei contratti d’area.

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