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A partire dal 22 dicembre sono entrate in vigore le novità relative ai Contratti di Sviluppo, approvate tramite il Decreto firmato dal Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda lo scorso 8 novembre e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Cosa sono i Contratti di Sviluppo
I contratti di sviluppo costituiscono il principale strumento a supporto di grandi investimenti nei settori industriale, turistico e della tutela ambientale, istituito al fine di promuovere – con una dotazione complessiva di un miliardo e 905 milioni di euro – gli investimenti privati. Con un mix di facilitazioni che vanno dal finanziamento agevolato al contributo in conto interessi fino al contributo in conto impianti, nonché a quello diretto alla spesa, i contratti di sviluppo consentono alle imprese di realizzare in forma singola, in forma congiunta come impresa aderente ad un Contratto di Sviluppo o in forma congiunta come Contratto di Rete investimenti di valore non inferiore a 20 milioni di euro.
Le novità per i Contratti di Sviluppo
Il decreto dell’8 novembre ha introdotto importanti novità per ciò che concerne le procedure curate da Invitalia, ente di gestione dei contratti di sviluppo che opera sotto le direttive ed il controllo del Ministero dello Sviluppo Economico: è stato previsto un taglio del 30% delle tempistiche previste per l’istruttoria delle proposte e sorge l’obbligo per l’ente di richiedere una sola volta eventuali integrazioni per la valutazione dei progetti. In egual modo anche le imprese sono tenute a maggiore prontezza nella produzione dei documenti: esse infatti devono trasmettere le integrazioni entro 20 giorni dalla richiesta, devono comunicare l’avvio dell’investimento entro sei mesi dalla sottoscrizione del contratto, e sono tenute a concludere il programma entro 36 mesi dalla determinazione di concessione delle agevolazioni, pena la mancata erogazione degli incentivi.
Accordi di Sviluppo per grandi progetti
Il secondo ambito di intervento riguarda i nuovi Accordi di Sviluppo per Programmi di rilevanti Dimensioni; è stata difatti introdotta la possibilità di stipulare Accordi tra il Ministero, Invitalia (soggetto gestore), l’impresa proponente e le eventuali Regioni cofinanziatrici per promuovere la realizzazione di programmi che rivestono una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale di riferimento. Si considerano in questo caso investimenti di valore pari o superiore a 50 milioni di euro (ovvero 20 milioni se relativi al settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli) che vantino almeno uno dei seguenti requisiti: un significativo impatto occupazionale – inteso come nuovi posti di lavoro creati –, capacità di attrazione degli investimenti esteri, coerenza degli investimenti con il piano nazionale Industria 4.0. Per questa tipologia di progetti è prevista una corsia preferenziale o “fast track”, sia in termini di prenotazione delle risorse, sia per quanto riguarda i tempi dell’istruttoria, ulteriormente ridotti.
Tutti i programmi di sviluppo attuati attraverso le agevolazioni del contratto di sviluppo possono inoltre prevedere anche la realizzazione di opere infrastrutturali, materiali ed immateriali, funzionali all’obiettivo del programma stesso, integralmente a carico delle risorse pubbliche.
Contratti di Sviluppo – Preleva scheda di sintesi
Consulta la nostra Scheda di sintesi sui Contratti di sviluppo per maggiori informazioni su:
- Chi può richiedere l’agevolazione
- I territori eleggibili
- Programmi di investimento ammissibili
- Spese ammissibili
- Agevolazioni previste e come si ricevono
- Garanzie richieste
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